Bivacco alpino sulle Dolomiti

Dove il pendio cambia inclinazione, dove è più visibile e meno soggetto alle spinte delle nevi sulle pendici della montagna, il bivacco si appoggia delicatamente al suolo, guardando ai sentieri che lo raggiungono e costituendone punto di riferimento orientativo, presenza sicura, meta desiderata.
Il volume, compatto e regolare con la sua superficie esterna in poverissima membrana bituminosa, segue il suolo in sezione e si sviluppa come un prisma inclinato che si appoggia su piccoli elementi in calcestruzzo prefabbricati che, come spine infisse nella roccia, lo mantengono sollevato.
Il volume custodisce al suo interno una di cavità che si manifesta all’esterno con la forma archetipica della capanna.

Where the slope changes its inclination, where it is more visible and less subject to the thrusts of the snow on the mountain’s slope, here the bivouac rests gently on the ground facing the paths that reach it. It constitutes its orientation reference point, a safe presence, a desired destination.
The volume, compact and regular with its external surface made of very poor bituminous membrane, follows the ground in section and looks like an inclined prism that rests on small prefabricated concrete elements that, like a backbone secured in the rock, keep it supported.
The volume houses a cavity clearly visible outside thanks to the archetypal shape of a hut.

Date:

2015

Client:

Competition

Role:

Architects: Mauro Marinelli, Stefano Banfi, Simone Marmori, Leonardo Chironi. With Federico Genetti

Tags:

Alps / Alpi, Landscape / Paesaggio